Il Balletto | Il Portale di tutte le danze https://danzaclassicaemoderna.com Il portale della Danza in ogni sua forma Tue, 12 Jun 2018 15:08:04 +0000 it-IT hourly 1 Il Balletto classico: Le Corseire e Giselle https://danzaclassicaemoderna.com/il-balletto-classico-le-corseire-e-giselle/ Tue, 12 Jun 2018 14:55:44 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=160 Le Corsaire Balletto pantomimico in tre atti. Coreografia di Io­seph Mazilier. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilter (da Byron). Scene di Edouard Despléchin, Charles Cambon, Joseph...

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Le Corsaire
Il balletto Le corsaire

Corsaire Balletto classico

Balletto pantomimico in tre atti. Coreografia di Io­seph Mazilier. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilter (da Byron). Scene di Edouard Despléchin, Charles Cambon, Joseph Thierry e Martin. Costu­mi di Albert. Macchine di Sacré. Parigi, Opéra, 23 gennaio 1856. Interpreti: Carolina Rosati (Me­dora), Domenico Segarelli (Conrad), Claudina Cuc­chi (Gulnare), Louise Marquet (Zulmea), M. Dau­ty (Seyd Pascià).

L’ARGOMENTO. Medora, giovane greca, viene venduta a Seyd Pascià dal mercante di schiavi Isaac, che non ha resistito all’altissima offerta fattagli. Il pirata Conrad, rapisce Medora e le offre il suo amore accogliendola nel suo palazzo sotterraneo. Birbanto, capitano di Conrad, geloso del capo, ri­consegna Medora ad Isaac, che la conduce nel pa­lazzo di Seyd Pascià. Conrad, giuntovi con i suoi uomini camuffati, viene riconosciuto, catturato e condannato a morte. Per salvare la sua vita Me­dora finge di acconsentire alle nozze col pascià, mentre trama la fuga con l’aiuto della schiava Gul­nare. Questa si sostituisce a Medora durante la ce­rimonia e si fa quindi dare l’anello nuziale; la se­ra, ripresa la sua parte, Medora danza per il pa­scià dopo essersi fatta consegnare le pistole e la spada. Sopraggiunge Conrad che conduce via Me­dora mentre Gulnare, esibendo l’anello, si dichia­ra sposa del pascià, La nave su cui Conrad e Me­dora stanno fuggendo è colpita da un uragano e af­fonda, ma i due amanti riescono miracolosamente a salvarsi approdando a uno scoglio.

Giselle

Giselle il balletto classico

Il Balletto classico

Balletto in due atti. Coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Théophile Gautier. Scene di Pierre Ciceri. Costumi di Paul Lormier. Parigi. Opéra, 28 giugno 1841. Interpreti: Carlotta Grisi (Giselle), Lucien Petipa (Albrecht), Adèle Dumilàtre (Myrtha), M. Simon (Hilarion).

L’ARGOMENTO

Primo atto. In un vilIaggio della Renania medievale, il guardiacaccia Hilarion ama Giselle e freme di gelosia nei riguardi di Loys, sotto le cui mentite spoglie di popolano si nasconde il duca Albrecht. Questi compare per incontrarsi con Giselle, nascondendo la spada e allontanando il suo scudiero. La fanciulla esce di casa e accetta il tenero corteggiamento di Albrecht-Loys, che giura di amarla per confortarla del responso negativo di una margherita da lei sfogliata. Hilarion giunge e dichiara a Giselle il suo amore; respinto dalla giovane e scacciato da Albrecht, minaccia vendetta. Si aprono le danze dei contadini per la festa della vendemmia e Giselle vi prende parte con entusiasmo, nonostante l’apprensione della madre che narra come fanciulle morte danzando la vigilia delle nozze siano divenute Villi, bianchi fantasmi vaganti nei boschi al chiaro di luna. Le feste sono interrotte per accogliere il principe di Curlandia e sua figlia Bathilde col loro seguito, di ritorno dalla caccia. Giselle danza per la principessa, che le dona una collana e riparte coi suoi, mentre riprende la festa contadina. All’arrivo di Albrecht, Hilarion lo smaschera mostrando la spada trovata, e richiama col suono del corno i nobili cacciatori e la principessa Bathilde, fidanzata di Albrecht; questi, con finta disinvoltura e incurante di Giselle, offre il braccio a Bathilde giustificandosi come semplicemente desideroso di svago tra le danze campestri. Giselle, folgorata nel comprendere l’inganno, cade in stato di follia, vaneggia accennando passi di danza tra la costernazione dei presenti, sinché afferra la spada per trafiggersi e muore fra le braccia della madre, dinanzi ad Albrecht attonito e infine disperato. Secondo atto. A mezzanotte, nei pressi della tomba di Giselle, si intravvede Hilarion passare impaurito tra gli alberi circostanti. Appare Myrtha, spettrale regina delle Villi, che con un ramoscello sfiora ogni fiore bianco della foresta evocando cosi la sua corte di femminei fantasmi. Le Villi si apprestano danzando ad accogliere la nuova compagna, Giselle, che appare velata sulla sua tomba e s’inchina alla regina per poi iniziare a sua volta a danzare con esse. All’avvicinarsi di passi umani, le Villi svaniscono; è Albrecht, che dolente viene a spargere gigli sulla tomba della fanciulla troppo tardi amata. A un tratto, gli appare volteggiando la bianca immagine di Giselle, ed egli la segue allucinato tra gli alberi. Entra Hilarion ed è subito attorniato dalle Villi, che lo sospingono a morte dopo una danza folle. Al ritorno di Albrecht, Myrtha lo condanna alla stessa sorte di tutti coloro che cadono sotto lo spietato potere delle Villi, ma Giselle lo protegge presso la croce, implorando invano la gelida regina. Condannato a danzare fino allo stremo, Albrecht è però sostenuto con amore disperato da Giselle, finché le prime luci dell’alba impongono allo stuolo spettrale di ritirarsi. Giselle segue infine le compagne nel regno delle ombre, dopo aver rivolto l’amato verso la luce e la vita.

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IL Balletto Classico: Excelsior e LA BAYADÈRE https://danzaclassicaemoderna.com/il-balletto-classico-excelsior-e-la-bayadere/ Tue, 12 Jun 2018 14:41:09 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=155 Excelsior Azione coreografica, storica, allegorica, fantastica in sei parti e undici quadri. Coreografia e libretto di Luigi Manzotti. Musica di Romualdo Marenco. Scene e costumi di Alfredo Edel. Milano, Teatro dlla Scala, 11 gennaio...

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Excelsior
excelsior balletto classico

Il balletto excelsior

Azione coreografica, storica, allegorica, fantastica in sei parti e undici quadri. Coreografia e libretto di Luigi Manzotti. Musica di Romualdo Marenco. Scene e costumi di Alfredo Edel. Milano, Teatro dlla Scala, 11 gennaio 1881. Interpreti: Bice Vergani, Carlo Montanara, Rosina Viale, Carlo Coppi, Angelo Cuccoli.

L’ARGOMENTO

Prima parte. L’Oscurantismo. Nella Spagna dell’Inquisizione il genio delle tenebre tiene in catene una bellissima donna, Luce, Progresso, Civiltà. Ma le maglie della catena si spezzano, la luce trionfa, appaiono le personificazioni del genio umano, e l’Oscurantismo, vinto, impreca a tanto splendore. La Luce. Fra ricchezze e sfolgorii si vedono le antiche grandezze e sono indicate le scoperte dell’epoca, frutto della scienza: il Vapore, il Telegrafo, Suez, il Cenisio. Un’era Nuova trionfa. Un felice avvenire illumina l’umanità.

Seconda parte. Il primo battello a vapore. Un villaggio sul fiume Weser. In una locanda si festeggia un giovane, Valentino, che ha vinto una regata. Egli viene sfidato dal rivale sconfitto. L’Oscurantismo indica ai contendenti l’arrivo di un battello a vapore, guidato dall’inventore Papin. “È prodotto del demonio” dice. I battellieri distruggono l’imbarcazione e Papin muore, ma la Luce addita a tutti la sua gloria. Nuova York. Appare un mare agitato, e un grande piroscafo lo solca. È lo sviluppo dell’ invenzione di Papin; l’Oscurantismo cade soggiogato.

Terza parte. L’elettricità. Siamo nel laboratorio di Alessandro Volta a Como. Egli sta pensoso accanto alla sua pila. Il genio delle tenebre lo contrasta, la Luce lo protegge. Infine una scintilla scocca, è la vittoria. Washington. L’Oscurantismo si trova, abbagliato, nella piazza del Telegrafo. Una folla di fattorini esce, guidata dalla civiltà. Il malefico essere fugge imprecando.

Quarta parte. Il simun. Una carovana va nel deserto, ma viene investita da un terribile simun, il vento sabbioso. I poveri viaggiatori vengono derubati dai predoni, e si preparano a morire nella oscurità. Il genio del male gioisce, ma la Luce indica una nuova via, all’orizzonte, Il canale di Suez. In un luogo nel deserto c’è un largo canale, è Ismailia, dove tutta la civiltà europea è riunita, affratellata dalla scienza. Vi sono navi, tende, gente di ogni razza che balla in letizia.

Quinta parte. L’ultima mina. Sta per concludersi la gigantesca opera del traforo del Cenisio, dove il Male cerca una occasione di rivincita. Si pone l’ultima mina che farà cadere la roccia e unirà Italia e Francia. In un clima d’angoscia, si attende l’evento. E finalmente la parete cade e ingegneri e operai dei due paesi si abbracciano. Ora l’Oscurantismo è finito, la Luce lo condanna a vedere i popoli fraternamente uniti in una gioia universale. La terra si spalanca e lo spirito tenebroso sprofonda.

Sesta parte. È l’apoteosi del genio umano. Tutti danzano in gloria del presente, e nell’idea di una maggiore gloria in avvenire. Scienza, progresso, fratellanza, amore.

LA BAYADÈRE (Bayaderka)

Balletto in quattro atti. Coreografia di Marius Petipa. Libretto di Serghei Khudekov. Musica di Ludwig Minkus. Scene e costumi di l. Andreev, M. Bocharov, P. Lambin, A. Roller, M. Shishkov, H. Wagner. S. Pietroburgo, Teatro Marijnskij, 23 gennaio 1877. Interpreti: Ekaterina Vazem (Nikija), Pavel Gerdt (Solor), Lev Ivanov (il rajah), Maria Gorshenkova (Aija), Maria M. Petipa (Gamsatti).

Il balletto la bayadere

Il balletto de la bayadere

L’ARGOMENTO.

Primo atto. In un tempio indiano, il giovane guerriero Solor offre in dono al rajah una tigre. Si ferma poi al tempio, in attesa dell’amata Nikija, la bajadere. Ella rifiuta le attenzioni di un bramino, che minaccia vendetta, e accetta di seguire Solor, ma gli impone di giurarle fedeltà. Secondo atto. Nel suo palazzo, il rajah offre a Solor la mano di sua figlia Gamzatti. Solor, affascinato dalla bellezza della ragazza e timoroso di offendere il sovrano, scorda il suo voto e accetta. Durante i festeggiamenti che seguono, il bramino informa il rajah della promessa di Solor a Nikija. Nikija, a sua volta, apprende da Gamzatti il nome del futuro sposo, e si oppone inutilmente alla potente rivale. Una schiava propone a Gamzatti di uccidere Nikija. Terzo atto. Durante le nozze di Solor e Gamzatti, Nikija danza con le bajadere; la schiava le porge un canestro nel quale è nascosta una serpe velenosa, che la morde. Il bramino si offre di salvarla, a patto di averla per sé, ma Nikija rifiuta e continua a danzare finché non cade priva di vita. Quarto atto. Disperato per la morte di Nikija, Solor si addormenta per opera di un fachiro. Come in sogno, il suo spirito vaga cosi nel regno delle ombre e ritrova tra esse l’amata bajadera, per riunirsi a lei.

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Il balletto Classico: Don Chisciotte e Sogno di una notte di mezza estate https://danzaclassicaemoderna.com/il-balletto-classico-don-chisciotte-e-sogno-di-una-notte-di-mezza-estate/ Tue, 12 Jun 2018 14:22:59 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=149 Don Chisciotte Balletto in un prologo e quattro atti. Coreografia e libretto di Marius Petipa. Musica di Ludwig Minkus, Scene e costumi di Pavel Isakov, Fiodor Shenyan e Changuine. Mosca, Teatro Bolscioi, 14 dicembre...

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Don Chisciotte

Balletto in un prologo e quattro atti. Coreografia e libretto di Marius Petipa. Musica di Ludwig Minkus, Scene e costumi di Pavel Isakov, Fiodor Shenyan e Changuine. Mosca, Teatro Bolscioi, 14 dicembre 1869. Interpreti: Anna Sobeshanskaya (Kitri), Sergei Sokolov (Basil), Gillert (don Chisciotte), Pavlova (Luana), Espinosa (Sancho Panza).

Don Chisciotte

Il balletto classico

L’ARGOMENTO. Prologo. Don Chisciotte, affascinato dai romanzi cavallereschi, comunica al servo Sancho Panza la decisione di divenire cavaliere errante e improvvisa un’armatura. Primo atto. In un mercato a Barcellona, la giovane Kitri è costretta dal padre oste ad accettare le offerte del ricco Gamache e a respingere l’amato Basilio. Don Chisciotte giunge all’osteria a cavallo di Ronzinante e crede di ravvisare in Kitri la donna idealizzata e amata, Dulcinea. Secondo atto. Don Chisciotte sfida Gamache a duello, ma viene deriso e cacciato. Basilio finge di uccidersi e implora con l’ultimo respiro il padre di Kitri perché gli conceda la mano della figlia. Questi cede alla richiesta del moribondo, che smette la finzione e si unisce felicemente alla sua Kitri. In mezzo ai mulini, don Chisciotte rende omaggio al re degli zingari e assiste alle danze che questi ha organizzato per burlarsi di lui, poi si lancia contro le marionette di un teatrino come fossero soldati nemici, e contro un gruppo di mulini a vento, che gli appaiono ostili giganti. Terzo atto. Nella foresta don Chisciotte, ferito durante lo scontro con i mulini, e Sancho, si addormentano. Don Chisciotte sogna il giardino di Dulcinea, popolato da esseri fantastici; egli combatte contro un ragno gigantesco, e vinto, vede finalmente la donna adorata. Ma il sogno svanisce. Don Chisciotte si imbatte nel duca, con il suo seguito, ed è invitato al castello. Atto quarto. Nel castello del duca, si tengono grandi festeggiamenti in onore di don Chisciotte, che viene sfidato a duello e clamorosamente battuto dal cavaliere della Luna d’Argento. Costui non è altri che Carrasco, amico di don Chisciotte; egli strappa cosi all’eroe la promessa di rinfoderare la spada almeno per un anno. Amareggiato, ma fedele alla promessa, don Chisciotte depone le armi e fa ritorno a casa.

La musica

Musiche del Don Chisciotte

Il Balletto Classico

Compositore russo-austriaco di origine polacca Ludwig Minkus nacque a Vienna nel 1827 dove compì i suoi studi musicali, mentre la maggior parte della sua attività artistica fu svolta in Russia. Debuttò a Parigi come compositore di balletto nell’aprile 1846 con Paquita, scritta in collaborazione di Deldevez, poi lavorò anche con Delibes nella stesura di La source che fu presentato con scarso successo il 12 novembre 1866. Intanto L’unione di Teti in Peleo, un suo ballo mitologico, rappresentato nel teatro all’aperto dell’isola di 0lga in Russia nell’agosto 1857 in occasione della visita dei sovrani tedeschi allo zar Nicola II, otteneva un grande successo anche per merito di una lussuosa messa in scena. In seguito a questa prestigiosa affermazione Minkus si trasferi in Russia nel 1869 e collaborò con Petipa prima a Mosca dove scrisse Don Chisciotte (che rimane uno dei suoi lavori più noti, e ancora nel repertorio del balletto del teatro Bolscioi), quindi a Pietroburgo. In questa città divenne violinosolista e ispettore per la sezione musicale del Teatro Marijnskij tra il 1861 e il 1872, poi compositore di balletti dello stesso teatro, succedendo praticamente a Cesare Pugni. Conservò quella carica fino al 1886. Nel 1872 Gedeonov si rivolse a Cui, Borodin, Mussorgski e Rismki Korsakov per la stesura dell’opera Mlada, ma affidò a Minkus tutte le musiche di balletto dimostrando la considerazione in cui il musicista era tenuto: il progetto poi non andò in porto. La fama di Minkus subì un tracollo negli anni seguenti in seguito alle intuizioni di Vsevolojsky che, quando assunse la direzione dei teatri di stato, offri opportunità a Ciaikovski. La musica di Minkus obbediva alle esigenze “tecniche” del balletto di allora e non aveva particolari pretese; già i critici dell’epoca le riconoscevano una genericità fatta di « scorrevoli melodie e ritmi comuni».

Shakespare, il sogno di una notte di mezza estate

Balletto di Sogno di una notte di mezza estate

Balletto classico

Ballo in tre parti. Coreografia e libretto (da Rosier e De Leuven) di Giovanni Casati. Musica di Paolo Giorza. Scene non indicate. Costumi di G. Zamperoni. Milano, Teatro alla Scala, 27 gennaio 1855. Interpreti: Effisio Catte (Shakespeare), Claudina Cucchi (Miss Olivia), Assunta Razzanelli (Elisabetta d’Inghilterra), Federico Ghedini (Falstafi), Pietro Trigambi (Geremia).

L’ARGOMENTO. Il grande poeta inglese, dimentico del suo genio e dedito a una vita dissipata, è tratto da una taverna dalla regina Elisabetta mascherata, che vuole salvarlo. Nel corso di vicende assai intricate, cui prendon parte la dama della regina, Olivia, il suo geloso fidanzato Latimer, il tronfio Falstaff, i giovani Nellyçe Tom e vari altri personaggi, Shakespeare ritorna a se stesso dopo un’evocazione, approntata dalla regina nei suoi giardini, delle sue creature poetiche: Romeo e Giulietta, Otello, Macbeth. Tutti gli intrighi si risolvono come in sogno e Shakespeare riconosce la regina Elisabetta nella donna che ormai amava, e che gli può concedere soltanto amicizia e protezione. La vicenda si conclude con un grande ballo a corte che festeggia il poeta .

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I balletti in danza classica: Coppélia e La Sylphide https://danzaclassicaemoderna.com/i-balletti-in-danza-classica-coppelia-e-la-sylphide/ Tue, 12 Jun 2018 14:07:03 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=140 Le trame dei balletti Chi ama la danza classica si affaccia alla visione dei balletti più famosi. A volte non è semplice capirne le trame, e per godere al meglio dello spettacolo è bello...

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Le trame dei balletti

Chi ama la danza classica si affaccia alla visione dei balletti più famosi. A volte non è semplice capirne le trame, e per godere al meglio dello spettacolo è bello invece conoscerle. Ecco una piccola selezione di trame dei balletti famosi, per saziare la curiosità degli appassionati.

Coppélia, o La fille aux yeux d’émail

Il Balletto classico

Balletto Coppélia

Balletto pantomimico in due atti e tre scene. Coreografia di Arthur Saint-Léon. Musica di Léo Delibes. Libretto di Charles Nuitter e Arthur SaintLéon. Scene di Charles Cambon, Edouard Despléchin e Jean Baptiste Lavastre. Costumi di Paul Lormier. Parigi, Opéra, 25 maggio 1870. Interpreti: Giuseppina Bozzacchi (Swanilda), Eugénie Fioere (Frantz), François Dauty (Coppelius).

 

L’ARGOMENTO. Primo atto. Nella piazza di un villaggio della Galizia, la giovane Swanilda giunge danzando davanti alla casa del dottor Coppelius, fabbricante di giocattoli, e cerca di attirare l’attenzione di Coppélia, come sempre seria e immobile alla finestra, strana fanciulla che gli abitanti del villaggio credono figlia del vecchio artigiano-mago. Di lei si è invaghito Frantz, fidanzato di Swanilda, che lo vede appunto arrivare e lanciare un bacio verso la finestra. La ragazza, gelosa, scherza capricciosamente con Frantz e danza con le amiche; tutti si uniscono poi in una czàrdds. Sgombra la piazza, Coppelius esce di casa e si allontana lasciando cadere distrattamente la chiave. Swanilda e le amiche la trovano e, mosse da curiosità, entrano nella casa. Coppelius torna cercando ansiosamente la sua chiave; trovata la porta aperta, si precipita dentro mentre anche Frantz, credendo lontano il dottore, si introduce nella casa attraverso una finestra. Secondo atto.

La Coppélia un balletto Classico

Il Balletto classico

Le ragazze entrano furtivamente nel laboratorio dove, in un angolo, è seduta Coppélia; Swanilda le si avvicina timorosa e scopre con gioia che è soltanto una bambola meccanica, mentre le altre azionano divertite gli automi che popolano il laboratorio. Coppelius irrompe furioso nella stanza e scaccia le intruse; soltanto Swanilda non riesce a guadagnare la porta e si nasconde nell’angolo di Coppélia, sostituendosi alla bambola. Frantz arriva e, sorpreso dal vecchio indignato, gli confessa di amare sua “figlia” Coppélia e di volerla sposare. Folgorato da un’idea, Coppelius si finge cordiale e fa bere all’ospite un liquore narcotizzato: caduto Frantz privo di sensi, il dottore gli porta vicino la sua preziosa bambola (in realtà Swanilda) e ricorre ad arti magiche per trasfondere la vita del giovane alla propria inanimata creatura che egli ama come fosse una vera figlia. Swanilda asseconda l’operazione e finge di passare gradualmente dal movimento meccanico a una radiosa vitalità umana; davanti a Coppelius incantato e gioioso, ella esegue due brillanti danze (spagnola e scozzese) finché, stanca del gioco, mette sottosopra capricciosamente il laboratorio e sveglia Frantz, mostrando al dottore la sua vera Coppélia in un angolo. I due giovani se ne vanno felicemente riuniti, mentre Coppelius abbraccia tristemente il suo freddo manichino. Nella piazza del paese si festeggiano le nozze di Swanilda e Frantz con una lunga festa danzante, interrotta solo dalla cerimonia nuziale e da un’ultima breve apparizione del misantropo Coppelius.

La Sylphide

Il Balletto classico

Il Balletto La syphide

Balletto in due atti. Coreografia di Filippo Taglioni. Musica di Jean Schneitzhoefier. Libretto di Adolphe Nourrit. Scene di Pierre Ciceri. Costumi di Eugène Lami. Parigi, Opéra, 12 marzo 1832. Interpreti: Maria Taglioni (la Sylphfide), Ioseph Marilier (Jamesi, Lise Noblet (Effie), M.me Elie (Magde) M. Elie (Gum).

L’ARGOMENTO. La vicenda è ambientata in un villaggio scozzese e nel bosco vicino.

Primo atto. James attende addormentato su una poltrona vicino al caminetto l’alba del giorno che vedrà le sue nozze con Effie. Sorge presso di lui uno spirito alato, una Silfide, che lo contempla amorevolmente e lo desta al fine con un bacio. James tenta di afferrare la visione che da tempo turba i suoi sogni, ma la Silfide sparisce danzando. Giungono Effie, sua madre e i vicini per i preparativi delle nozze; con loro è Gum, innamorato deluso di Effie.

Una vecchia fattucchiera, Magde, scacciata in malo modo da James e confortata da Effie e Gum, predice che la fanciulla, non amata dal suo fidanzato, sposerà invece Gum.

Rimasto solo, James rivede la Silfide che, pur sfuggendogli, confessa il suo amore per lui e lo invita a seguirla; Gum vede la scena e corre a chiamare Effie perché assista al tradimento, ma James nasconde l’immateriale creatura col suo mantello, sulla poltrona, e quando Gum leva il mantello la poltrona appare vuota.

Durante la festa e le danze che seguono, la Silfide si aggira visibile soltanto a James che invano la insegue, e infine gli strappa di mano l’anello destinato alla fidanzata, fuggendo verso la foresta. James si sottrae alla festa, lasciando Effie in pianto; Gum guida gli ospiti, costernati, alla ricerca del promesso sposo scomparso.

IL Balletto classico la sylphide

Il Balletto classico

Secondo atto. La strega Magde e il suo seguito demoniaco lavorano in un antro notturno attorno a un calderone, nel quale tuffano una sciarpa vaporosa.

La scena è ora un fitto bosco, nel quale trasvolano leggere le silfidi; entra James inseguendo la Silfide, che ormai ama dimentico di sé, anche se ella continuamente gli sfugge, pur mostrandogli tenerezza. Nel frattempo Gum, Effie e gli altri hanno desistito dalle inutili ricerche.

Torna James, ancora deluso, e la strega gli appare per donargli una sciarpa con la quale potrà trattenere la Silfide. Egli infatti attrae l’amata, e con un inganno la cinge con la sciarpa magica; subito le ali della Silfide cadono, ed ella perde la vita tra le braccia del giovane, disperato. 

Un corteo di silfidi scende a raccogliere la sorella morta, portandola via a volo tra gli alberi. James, sconvolto, cade al suolo, mentre da lontano si intravvede la festa nuziale di Effie e Gum.

La strega Magde esulta della vendetta compiuta.

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