il balletto classico | Il Portale di tutte le danze https://danzaclassicaemoderna.com Il portale della Danza in ogni sua forma Tue, 12 Jun 2018 14:55:44 +0000 it-IT hourly 1 Il Balletto classico: Le Corseire e Giselle https://danzaclassicaemoderna.com/il-balletto-classico-le-corseire-e-giselle/ Tue, 12 Jun 2018 14:55:44 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=160 Le Corsaire Balletto pantomimico in tre atti. Coreografia di Io­seph Mazilier. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilter (da Byron). Scene di Edouard Despléchin, Charles Cambon, Joseph...

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Le Corsaire
Il balletto Le corsaire

Corsaire Balletto classico

Balletto pantomimico in tre atti. Coreografia di Io­seph Mazilier. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilter (da Byron). Scene di Edouard Despléchin, Charles Cambon, Joseph Thierry e Martin. Costu­mi di Albert. Macchine di Sacré. Parigi, Opéra, 23 gennaio 1856. Interpreti: Carolina Rosati (Me­dora), Domenico Segarelli (Conrad), Claudina Cuc­chi (Gulnare), Louise Marquet (Zulmea), M. Dau­ty (Seyd Pascià).

L’ARGOMENTO. Medora, giovane greca, viene venduta a Seyd Pascià dal mercante di schiavi Isaac, che non ha resistito all’altissima offerta fattagli. Il pirata Conrad, rapisce Medora e le offre il suo amore accogliendola nel suo palazzo sotterraneo. Birbanto, capitano di Conrad, geloso del capo, ri­consegna Medora ad Isaac, che la conduce nel pa­lazzo di Seyd Pascià. Conrad, giuntovi con i suoi uomini camuffati, viene riconosciuto, catturato e condannato a morte. Per salvare la sua vita Me­dora finge di acconsentire alle nozze col pascià, mentre trama la fuga con l’aiuto della schiava Gul­nare. Questa si sostituisce a Medora durante la ce­rimonia e si fa quindi dare l’anello nuziale; la se­ra, ripresa la sua parte, Medora danza per il pa­scià dopo essersi fatta consegnare le pistole e la spada. Sopraggiunge Conrad che conduce via Me­dora mentre Gulnare, esibendo l’anello, si dichia­ra sposa del pascià, La nave su cui Conrad e Me­dora stanno fuggendo è colpita da un uragano e af­fonda, ma i due amanti riescono miracolosamente a salvarsi approdando a uno scoglio.

Giselle

Giselle il balletto classico

Il Balletto classico

Balletto in due atti. Coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot. Musica di Adolphe Adam. Libretto di Jules Henri Vernoy de Saint-Georges e Théophile Gautier. Scene di Pierre Ciceri. Costumi di Paul Lormier. Parigi. Opéra, 28 giugno 1841. Interpreti: Carlotta Grisi (Giselle), Lucien Petipa (Albrecht), Adèle Dumilàtre (Myrtha), M. Simon (Hilarion).

L’ARGOMENTO

Primo atto. In un vilIaggio della Renania medievale, il guardiacaccia Hilarion ama Giselle e freme di gelosia nei riguardi di Loys, sotto le cui mentite spoglie di popolano si nasconde il duca Albrecht. Questi compare per incontrarsi con Giselle, nascondendo la spada e allontanando il suo scudiero. La fanciulla esce di casa e accetta il tenero corteggiamento di Albrecht-Loys, che giura di amarla per confortarla del responso negativo di una margherita da lei sfogliata. Hilarion giunge e dichiara a Giselle il suo amore; respinto dalla giovane e scacciato da Albrecht, minaccia vendetta. Si aprono le danze dei contadini per la festa della vendemmia e Giselle vi prende parte con entusiasmo, nonostante l’apprensione della madre che narra come fanciulle morte danzando la vigilia delle nozze siano divenute Villi, bianchi fantasmi vaganti nei boschi al chiaro di luna. Le feste sono interrotte per accogliere il principe di Curlandia e sua figlia Bathilde col loro seguito, di ritorno dalla caccia. Giselle danza per la principessa, che le dona una collana e riparte coi suoi, mentre riprende la festa contadina. All’arrivo di Albrecht, Hilarion lo smaschera mostrando la spada trovata, e richiama col suono del corno i nobili cacciatori e la principessa Bathilde, fidanzata di Albrecht; questi, con finta disinvoltura e incurante di Giselle, offre il braccio a Bathilde giustificandosi come semplicemente desideroso di svago tra le danze campestri. Giselle, folgorata nel comprendere l’inganno, cade in stato di follia, vaneggia accennando passi di danza tra la costernazione dei presenti, sinché afferra la spada per trafiggersi e muore fra le braccia della madre, dinanzi ad Albrecht attonito e infine disperato. Secondo atto. A mezzanotte, nei pressi della tomba di Giselle, si intravvede Hilarion passare impaurito tra gli alberi circostanti. Appare Myrtha, spettrale regina delle Villi, che con un ramoscello sfiora ogni fiore bianco della foresta evocando cosi la sua corte di femminei fantasmi. Le Villi si apprestano danzando ad accogliere la nuova compagna, Giselle, che appare velata sulla sua tomba e s’inchina alla regina per poi iniziare a sua volta a danzare con esse. All’avvicinarsi di passi umani, le Villi svaniscono; è Albrecht, che dolente viene a spargere gigli sulla tomba della fanciulla troppo tardi amata. A un tratto, gli appare volteggiando la bianca immagine di Giselle, ed egli la segue allucinato tra gli alberi. Entra Hilarion ed è subito attorniato dalle Villi, che lo sospingono a morte dopo una danza folle. Al ritorno di Albrecht, Myrtha lo condanna alla stessa sorte di tutti coloro che cadono sotto lo spietato potere delle Villi, ma Giselle lo protegge presso la croce, implorando invano la gelida regina. Condannato a danzare fino allo stremo, Albrecht è però sostenuto con amore disperato da Giselle, finché le prime luci dell’alba impongono allo stuolo spettrale di ritirarsi. Giselle segue infine le compagne nel regno delle ombre, dopo aver rivolto l’amato verso la luce e la vita.

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IL Balletto Classico: Excelsior e LA BAYADÈRE https://danzaclassicaemoderna.com/il-balletto-classico-excelsior-e-la-bayadere/ Tue, 12 Jun 2018 14:41:09 +0000 https://danzaclassicaemoderna.com/?p=155 Excelsior Azione coreografica, storica, allegorica, fantastica in sei parti e undici quadri. Coreografia e libretto di Luigi Manzotti. Musica di Romualdo Marenco. Scene e costumi di Alfredo Edel. Milano, Teatro dlla Scala, 11 gennaio...

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Excelsior
excelsior balletto classico

Il balletto excelsior

Azione coreografica, storica, allegorica, fantastica in sei parti e undici quadri. Coreografia e libretto di Luigi Manzotti. Musica di Romualdo Marenco. Scene e costumi di Alfredo Edel. Milano, Teatro dlla Scala, 11 gennaio 1881. Interpreti: Bice Vergani, Carlo Montanara, Rosina Viale, Carlo Coppi, Angelo Cuccoli.

L’ARGOMENTO

Prima parte. L’Oscurantismo. Nella Spagna dell’Inquisizione il genio delle tenebre tiene in catene una bellissima donna, Luce, Progresso, Civiltà. Ma le maglie della catena si spezzano, la luce trionfa, appaiono le personificazioni del genio umano, e l’Oscurantismo, vinto, impreca a tanto splendore. La Luce. Fra ricchezze e sfolgorii si vedono le antiche grandezze e sono indicate le scoperte dell’epoca, frutto della scienza: il Vapore, il Telegrafo, Suez, il Cenisio. Un’era Nuova trionfa. Un felice avvenire illumina l’umanità.

Seconda parte. Il primo battello a vapore. Un villaggio sul fiume Weser. In una locanda si festeggia un giovane, Valentino, che ha vinto una regata. Egli viene sfidato dal rivale sconfitto. L’Oscurantismo indica ai contendenti l’arrivo di un battello a vapore, guidato dall’inventore Papin. “È prodotto del demonio” dice. I battellieri distruggono l’imbarcazione e Papin muore, ma la Luce addita a tutti la sua gloria. Nuova York. Appare un mare agitato, e un grande piroscafo lo solca. È lo sviluppo dell’ invenzione di Papin; l’Oscurantismo cade soggiogato.

Terza parte. L’elettricità. Siamo nel laboratorio di Alessandro Volta a Como. Egli sta pensoso accanto alla sua pila. Il genio delle tenebre lo contrasta, la Luce lo protegge. Infine una scintilla scocca, è la vittoria. Washington. L’Oscurantismo si trova, abbagliato, nella piazza del Telegrafo. Una folla di fattorini esce, guidata dalla civiltà. Il malefico essere fugge imprecando.

Quarta parte. Il simun. Una carovana va nel deserto, ma viene investita da un terribile simun, il vento sabbioso. I poveri viaggiatori vengono derubati dai predoni, e si preparano a morire nella oscurità. Il genio del male gioisce, ma la Luce indica una nuova via, all’orizzonte, Il canale di Suez. In un luogo nel deserto c’è un largo canale, è Ismailia, dove tutta la civiltà europea è riunita, affratellata dalla scienza. Vi sono navi, tende, gente di ogni razza che balla in letizia.

Quinta parte. L’ultima mina. Sta per concludersi la gigantesca opera del traforo del Cenisio, dove il Male cerca una occasione di rivincita. Si pone l’ultima mina che farà cadere la roccia e unirà Italia e Francia. In un clima d’angoscia, si attende l’evento. E finalmente la parete cade e ingegneri e operai dei due paesi si abbracciano. Ora l’Oscurantismo è finito, la Luce lo condanna a vedere i popoli fraternamente uniti in una gioia universale. La terra si spalanca e lo spirito tenebroso sprofonda.

Sesta parte. È l’apoteosi del genio umano. Tutti danzano in gloria del presente, e nell’idea di una maggiore gloria in avvenire. Scienza, progresso, fratellanza, amore.

LA BAYADÈRE (Bayaderka)

Balletto in quattro atti. Coreografia di Marius Petipa. Libretto di Serghei Khudekov. Musica di Ludwig Minkus. Scene e costumi di l. Andreev, M. Bocharov, P. Lambin, A. Roller, M. Shishkov, H. Wagner. S. Pietroburgo, Teatro Marijnskij, 23 gennaio 1877. Interpreti: Ekaterina Vazem (Nikija), Pavel Gerdt (Solor), Lev Ivanov (il rajah), Maria Gorshenkova (Aija), Maria M. Petipa (Gamsatti).

Il balletto la bayadere

Il balletto de la bayadere

L’ARGOMENTO.

Primo atto. In un tempio indiano, il giovane guerriero Solor offre in dono al rajah una tigre. Si ferma poi al tempio, in attesa dell’amata Nikija, la bajadere. Ella rifiuta le attenzioni di un bramino, che minaccia vendetta, e accetta di seguire Solor, ma gli impone di giurarle fedeltà. Secondo atto. Nel suo palazzo, il rajah offre a Solor la mano di sua figlia Gamzatti. Solor, affascinato dalla bellezza della ragazza e timoroso di offendere il sovrano, scorda il suo voto e accetta. Durante i festeggiamenti che seguono, il bramino informa il rajah della promessa di Solor a Nikija. Nikija, a sua volta, apprende da Gamzatti il nome del futuro sposo, e si oppone inutilmente alla potente rivale. Una schiava propone a Gamzatti di uccidere Nikija. Terzo atto. Durante le nozze di Solor e Gamzatti, Nikija danza con le bajadere; la schiava le porge un canestro nel quale è nascosta una serpe velenosa, che la morde. Il bramino si offre di salvarla, a patto di averla per sé, ma Nikija rifiuta e continua a danzare finché non cade priva di vita. Quarto atto. Disperato per la morte di Nikija, Solor si addormenta per opera di un fachiro. Come in sogno, il suo spirito vaga cosi nel regno delle ombre e ritrova tra esse l’amata bajadera, per riunirsi a lei.

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